UN RENE IN PIU’ – GIORNO 1

Ore 02:45 del 15/07/2021, mi alzo dal letto.

 

In ritardo, come sempre, si parte da casa. Corsa fino al punto d’incontro.

Arriviamo, si, ma nel senso della strada opposto. Ci rigiriamo con l’auto e proprio in quel preciso momento iniziano a salire tutti sul pullman.

Ormai il ritardo è un mio marchio. Una sorta di firma.

Arrivo, saluto tutti frettolosamente e salgo sul mezzo. Erano già tutti a bordo.

Scendo di nuovo per un secondo per dare un ultimo bacio alla mia ragazza. L’ultimo che le avrei dato per quasi un mese.


Si parte.

Ancora poco sicuro di aver fatto o meno la scelta giusta, passo il viaggio tra le stupidaggini raccontate con Andrea, la musica e il lieve appisolamento.

Tutti contenti i miei compagni. Io? Poco convinto.

Ore 5 del mattino. Arrivo a Fiumicino.


Procediamo ed iniziano le trafile burocratiche.


Ancora le ultime ore di full italian. L’indomani avrei dovuto parlare spagnolo o inglese per farmi capire con le persone del posto.

Tutti preoccupati per i controlli di sicurezza. Tutti in regola, ovviamente (o almeno spero).

Quando ti senti ispezionato ti sale sempre quella strizza di fondo. Come se fossi colpevole di qualcosa.

È fatta. Ci sediamo e attendiamo il boarding.

Ore 10. Primo volo andato. Siamo a Barcellona.

Il telefono non va. Dopo svariate “richieste di aiuto divino” finalmente posso telefonare.

Dovevamo attendere 6 ore dentro l’aeroporto. Risultato? 19.354 passi. Questo quanto riportato dal mio smartwatch.

Ormai quel maledetto aeroporto non ha più segreti per me. Ho ispezionato ogni singolo centimetro quadrato.

Finalmente si riparte.

(taglio, stufo di scrivere.)

Atterraggio a Siviglia. Caldo desertico ed erano le 19!

Una valigia di un ragazzo quasi persa. Ritrovata sì, ma inspiegabilmente aperta.

Transfer privato con aria condizionata (mica pizza e fichi!) fino all’abitazione.

Io e Andrea ci accaparriamo una camera doppia.

Stramazziamo sul letto.

Qualcuno va subito a fare una piccola spesa per la cena e per il giorno dopo.
Primo pasto a Siviglia. Molto tipico. Direi quasi caratteristico del luogo. Carbonara.

Fine.

Ultimo pensiero: non comprate mai niente agli aeroporti, o quantomeno portatevi un rene in più da lasciare in cambio di un po’ d’acqua o di un caffè.

 

See yaa. O meglio, Hasta luego!


Di: Giacomo Straccini – 5AIA

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