Gli oli essenziali in perle di cera d’api
In questo momento storico di emergenza pandemica occorre acquisire consapevolezza dei potenti mezzi che la natura ci mette a disposizione per contrastare la diffusione del virus.
In che modo?
Gli studenti dell’ITT hanno pensato ad una soluzione!
Le classi 4ACM e 4ABS, sotto la guida di alcuni docenti del dipartimento di Chimica-Materiali e Biotecnologie, tra cui Ramona Arnesi, Leonardo Bianco, Maria Grazia Federico, Clelia Leorsini e Aurora Perricone, hanno presentato il loro progetto al contest studentesco “ITT Supernova”
Il progetto si propone di realizzare delle applicazioni monodose, chiamate drops, cioè piccole sfere in cera d’api, che all’interno contengono diversi tipi di oli essenziali. Questi oli, come quello di timo, eucalipto, echinacea, hanno il potere di abbattere la carica virale grazie ai principi attivi contenuti nella loro composizione fitochimica.
L’innovazione tecnologica consiste nell’utilizzare sostanze naturali, invece dei derivati del cloro, che possono essere irritanti per la pelle, e unire le proprietà antisettiche degli oli essenziali a quelle emollienti del miele. In tal modo si potrà applicare la sostanza, oltre che sulle mani, anche nelle cavità nasali, che sono le principali vie d’ingresso del virus nel corpo, offrendo sollievo dopo un prolungato utilizzo della mascherina.
Tutto ciò racchiuso in una forma commerciale innovativa, le drops, piccole perle.
Il progetto prevede l’impiego di prodotti locali grazie alla collaborazione con apicoltori e vivai. Inoltre viene garantito anche il rispetto dell’ambiente perché la plastica usata per l’imballaggio del gel igienizzante è stata sostituita con la carta.
Il progetto verrà promosso tramite una diffusione mediatica attraverso comunicati stampa, video, eventi, e con la partecipazione ad eventi e/o concorsi esterni all’ITT.
Questo progetto è uno dei due vincitori della borsa di studio “Augusto Angeli” e riceverà un finanziamento di € 500 per la sua realizzazione.
Di seguito vi lasciamo l’intervista integrale per i più curiosi.
Di: Tommaso Cicoletti – 3ACM
Intervista
- Da dove è nata l’idea del progetto?
L’idea è nata dall’emergenza sanitaria, per cercare un’alternativa ai gel disinfettanti per le mani, che sono diffusi un po’ ovunque, e quindi trovare un’alternativa naturale idratante soprattutto d’inverno dato che l’alcool è un disidratante e secca le mani
- Quali obiettivi vorreste raggiungere?
Vorremmo trovare il modo di creare questo disinfettante che, oltre ad avere proprietà antisettiche antibatteriche e antivirali, sia meno aggressivo per la nostra pelle, per utilizzarlo sia nelle mani ma anche sotto al mento vicino al naso o comunque tutte le zone coperte dalla mascherina visto che capita che si possono presentare un po’ di irritazioni; quindi creare un disinfettante anche con proprietà emollienti, calmanti e perché no lenitive. Verranno effettuati anche dei test per verificare le proprietà antibatteriche ma anche prove per le allergie delle varie persone
- In che modalità svolgerete il progetto?
Verrà sviluppato appunto su 2 fronti: estrazione e purificazione degli oli essenziali e miscelazione degli stessi con la cera d’api che tratterà più la parte di chimica, mentre i biotecnologi studieranno più l’aspetto biologico e microbiologico di tutte le componenti.
- Quali materiali utilizzerete?
I materiali sono fondamentalmente tre: gli oli essenziali che sono la base principale dell’azione antisettica, il miele che da’ le proprietà idratanti e lenitive e infine la base, la sostanza che deve fare da supporto che è la cera d’api che ha la capacità di sciogliersi a 36° e quindi strofinandola sulle mani riesci a scioglierla.
- Perché proprio la cera d’api e non qualcos’altro?
E’ stata la prima che ci è venuta in mente ma chissà, magari in corso di svolgimento ci potrebbe venire in mente qualche altro supporto.
- Avete già pensato a come diffondere l’idea?
Il primo canale sarà sicuramente quello mediatico, tramite i social, ma anche la creazione di un sito web poi ci sarà anche la commercializzazione sicuramente partendo da VivoGreen per poi condividerla anche con farmacie, estetisti o negozi di articoli biologici.
- Avrete dei collaboratori esterni come imprese e/o laboratori
Si gli apicoltori locali che non ci dispiacerebbe coinvolgere anche facendo vendere a loro queste drops, ma anche le farmacie locali soprattutto quelle che preparano i composti con gli oli essenziali chiedendo un po’ i concetti base (cognizione di fondo)