Il 10 Settembre inizia per me e per dieci ragazzi dell’Umbria l’esperienza più indimenticabile della mia vita di docente.
Un salto nel vuoto: accompagnare gli alunni in Erasmus. Destinazione: Lituania.
I pronostici ci davano decisamente perdenti…agli altri era toccata la Grecia! Che sfortuna per noi… Un pizzico d’invidia verso i compagni che andavano in Grecia…il mare, il caldo, amici che si separavano, come non preferire la Grecia alla Lituania?!
Il pre partenza difficile da gestire: le paure, le insicurezze dei ragazzi, e le mie…
poi finalmente la partenza
Per uno strano scherzo del destino le perplessità sembravano tutte confermate all’arrivo. Quello sbalzo di 30°, la pioggia incessante del primo giorno e la non conoscenza del posto, hanno dato dimostrazione a tutte le nostre paure.
Ci sono voluti pochi giorni però per far ribaltare la situazione. Già dal meeting con EUtrade, i ragazzi erano molto più tranquilli, rassicurati su quello che sarebbe stato il loro Erasmus a Vilnius.
Azienda per azienda, sono stati accompagnati dalla referente del partner Lituano il primo giorno di lavoro, per visionare e prendere confidenza con quelle che sarebbero state le loro mansioni per 24 giorni.
Giorno per giorno i ragazzi, in completa autonomia e non senza difficoltà, si sono organizzati per chi faceva le pulizie, chi cucinava e anche come gestire la spesa comune.
Con il passare del tempo, la città ai nostri occhi prima cupa, triste e senza vita, si è mostrata bella, piena di vita e, oltre a straripare di cultura, anche densa di divertimenti. Abbiamo incontrato anche altri ragazzi Erasmus provenienti da tutta Europa, con i quali abbiamo condiviso la visita al castello di Trakai e tante belle serate.
L’Erasmus oltre ad essere stato importante a livello lavorativo, ci ha fatto provare esperienze nuove, come l’escursione in mongolfiera, vedere una partita di basket di alto livello a Kaunas, visitare un’altra capitale europea, Riga, e anche cenare a 300m di altezza.
Il tempo è la cosa più preziosa che l’uomo ha ed averlo condiviso con questo splendido gruppo di ragazzi, in una città che resterà per sempre nel loro cuore, è stato un onore e un piacere, e per questo ringrazio la scuola ITT “ALLIEVI – SANGALLO”, l’ente ospitante EUtrade e l’ente organizzatore UNISER.
Spero e credo sia stato lo stesso per i ragazzi di cui lascio le testimonianze nella prossima puntata…
Denis:
Sono partito dicendo che con questa esperienza potevo imparare qualcosa, ma non così tanto come è stato! È stata una delle più belle esperienze della mia vita, ho capito cosa significa vivere praticamente da soli, farsi da mangiare, pulire, sistemare la camera, e altre mille cose che non si fanno quando si è nella propria casa. Quest’esperienza la rifarei altre mille volte e ringrazio tutti quanti per questa bellissima avventura vissuta insieme.
Veronica:
La mia esperienza in Erasmus è stata totalmente differente rispetto a quella che mi potessi immaginare.
Prima di partire ero molto titubante verso le persone che sarebbero partite insieme a me. Diversamente da quello che pensavo ho incontrato compagni meravigliosi che non mi hanno mai fatta sentire esclusa o sola.
Anche per quanto riguarda il lavoro, la città e tutto il resto, mi sono trovata davvero bene. L’unica cosa che mi è pesata è stato il cibo, perché sono molto “dipendente” da quello italiano.
Ho imparato in autonomia a gestire la vita quotidiana, condividendola con i miei compagni di avventura e soprattutto lontano da casa.
Posso concludere dicendo che le persone che ho incontrato me le porterò per sempre dentro. È stata una meravigliosa avventura!
Benedetta:
Per me l’Erasmus è stata un’esperienza indimenticabile, partendo dall’opportunità di imparare durante il tirocinio, alla convivenza con altre 10 persone…la prima esperienza da sola all’estero… Tutto ciò nella cornice di un paese meraviglioso, che sfortunatamente pochi conoscono e apprezzano. Rifarei mille volte la scelta di partecipare al bando per questo Erasmus.
Iris:
La mia esperienza in Lituania è stata indescrivibile, non mi sarei mai aspettata di vivere un’ avventura del genere.
Ho conosciuto persone meravigliose e visitato posti molto belli.
Ho imparato molto dal mio tirocinio e ho conosciuto una cultura totalmente differente dalla mia.
Lo rifarei altre mille volte!
Nicolò:
l’Erasmus è stato molto bello soprattutto perché ho potuto conoscere persone nuove, una nuova cultura e ben due nuovi paesi. L’esperienza in generale è stata bellissima perché mi son trovato benissimo con gli altri ragazzi e con il professore, che ci ha aiutato ogni volta che ne avevamo bisogno. Mi son trovato bene al lavoro dove ci hanno mandato perché ho potuto imparare nuove cose e come funziona il mondo del lavoro. Spero di poter rifare un’esperienza del genere
Lorenzo:
Per me l’ esperienza è stata uno stacco dalla città dove abito.
Mi sono divertito molto, ho vissuto momenti indimenticabili e conosciuto persone che porterò con me nei miei ricordi per sempre.
Credevo di non trovarmi bene, ma invece ho trovato una famiglia.
I compagni e il tutor che mi hanno accompagnato, sono stati gentili e amichevoli, anche tra litigi e discordie ho trovato il bello in loro.
Atterrati ci siamo fatti un’idea di quello che può significare freddo, dai 30° gradi italiani ai 6° lituani, che ci hanno accompagnato tutto il mese.
Tra vento, che arrivava a 30 km/h, e pioggia, abbiamo vissuto un mese particolare.
Mi svegliavo alle 7 per prendere il pullman, fortunatamente con la fermata vicino casa e con l’abbonamento fornito dall’ente ospitante, per poi tornare a casa alle 18, perchè distavo 1 ora da casa circa e per lavorare dalle 6 alle 8 ore giornaliere sarei stato fuori tutta la giornata se non avessi iniziato alle 8. Così, insieme ad un altro compagno di meccanica, siamo stati mandati alla Baltic Maintenance, azienda specializzata nella manutenzione dei velivoli.
Questo è quello che abbiamo fatto?
No, oltre al fatto che da Cad Designer sono diventato operaio, cosa che succede sempre negli stage per meccanici, dove non viene mai tenuta conto della specializzazione, non ho visto velivoli.
Era il mio sogno e invece ho solo assemblato e disassemblato ruote di aerei per tutto il mese, spero almeno di averlo fatto bene.
Avevamo due pause, alle 10:00 e alle 14:00, entrambe da 30 minuti, pause in cui riuscivamo ad andare a comprare il cibo nel centro commerciale vicino o mangiare quello che ci portavamo da casa, che poteva essere o la spesa del giorno prima o gli avanzi.
La spesa veniva fatta con i 170€ forniti per l’Erasmus, che sono bastati per sopravvivere un mese grazie al fondo comune creato per mangiare. Cucinavamo spesso noi, perché era difficile andare fuori, tra spendere i nostri soldi, mettere d’accordo tutti su cosa mangiare e il fatto che la cucina tipica era a base di zuppe fredde, patate e carni poco buone.
Quindi mangiavamo la cara e vecchia cucina italiana o dei fast food americani.
Finito il lavoro, tornavo a casa e facevo una doccia, per poi uscire con una delle persone con cui ho legato di più lì dentro: una ragazza con cui uscivo, perché stavamo bene insieme ed eravamo, oltre al tutor, gli unici a voler visitare anche il parco più sperduto della città.
Ho visitato la repubblica autonoma di Uzupis, la parte vecchia di Vilnius con tutte le chiese ortodosse, e i vari monumenti in deciso contrasto con la vecchia dominazione sovietica.
Ho visitato la parte nuova, dove di ex sovietico non c’è nemmeno l’ombra.
La capitale della Lettonia, Riga, altro stato baltico, ex satellite URSS.
Ho visitato il castello di Trakai, dove mi sono immedesimate nella vita di un assediato del 13° secolo, luogo in cui, giorni dopo la visita, ho preso il mio attestato di primo volo in mongolfiera, con la quale abbiamo sorvolato i boschi, i laghi e il castello.
Pensavo che le persone del posto fossero tutte chiuse e antipatiche, ma così non è stato, ho conosciuto lituani simpatici e con cui ho condiviso esperienze strane e indimenticabili.
Mi hanno sempre dato l’impressione di persone arrabbiate, ma questo forse è dovuto alla situazione Geopolitica in cui ci troviamo tutti e loro se la vivono da più vicino rispetto a noi. Erano tutti molto preparati, credo che il loro sistema scolastico sia migliore rispetto al nostro…là con il mio inglese, che è migliorato molto dopo un mese, mi sono trovato molto bene.
Tutti parlano inglese e tutti erano disposti ad aiutarci in caso di incomprensioni.
Dell’ esperienza mi sono vissuto appieno il lato umano, il fatto di dover convivere con persone che non per forza la pensano come te e che non hanno i tuoi stessi gusti, ho imparato cosa significa contare su ogni singola briciola e sull’ aiuto degli altri.
Non potevamo permetterci di lasciare un piatto o una singola posata sporca, perché poi dovevamo mangiarci il giorno dopo.
Non potevamo lasciare sporco nelle camere o nei bagni perchè dovevamo viverci per il resto del mese.
E non dovevamo permetterci di litigare.
Dell’ esperienza sono sicuro di portarmi dietro i ricordi di un mese vissuto con persone che so di rincontrare appena avremo tutti le patenti per mangiare cibo italiano e rimembrare tutti insieme un pezzetto della nostra vita.
L’Erasmus è un’esperienza che consiglio di provare nella vita, una cosa che cambierà l’idea di come vedrete la vita e di come la percepirete.
Cristiana:
L’Erasmus è stata un’esperienza quasi inaspettata, non capacitandomi di essere stata presa finché non ero là in Lituania. Paure? Dubbi? Incertezze? Non avevo avuto il tempo di convincermi che stavo per fare un viaggio con l’areo, figurarsi di farmi delle aspettative. Ero preoccupata? Solo un momento d’insicurezza in me stessa pensando di dover lavorare. Eppure, nonostante tutto, è andato al di là delle mie fervide fantasie…okay, forse un pochino meno, ma c’era quasi.
Compagni fantastici, un appartamento da condividere con altre dieci persone e luoghi che siamo andati ad esplorare.
Lo rifarei? Assolutamente sì.
Di: Simone Austeri