Patti chiari… Non ho mai scritto un diario. Né tantomeno un blog.
Diciamo che sarà più una sorta di confessione giornaliera. Qualcosa dove scrivere pensieri e riflessioni.
Una zona franca. Come un terminal di un aeroporto (tanto per rimanere in tema).
Giorno 0. O meglio, giorno -1.
È il 14.07.2021.
Ormai poche ore alla partenza. Tutti intorno a me pressoché disperati.
A casa delirio. In una parola, ansia e nervosismo (sono due, cavolo).
Chi mi conosce sa che io “non sono per niente ansioso” (tutto il contrario).
Cosa mi aspetta? Un mese.
Quasi un mese (24 giorni) di novità totale. Vivere con altre 8 persone, in paese completamente diverso con una lingua completamente diversa.
Si tratta dell’Erasmus+. Sì certo, potrei stare qui a dire tante belle parole su questo progetto e quanto sia ben organizzato e fantastico. Purtroppo però, non sono pagato per questo. A dire il vero, non sono pagato e basta.
I piani erano di dormire. Dormire un po’ di più vista la partenza alle 03:00 di notte della mattina seguente.
La mattina del 14, ovviamente, mi si aprono gli occhi da soli alle 08:00 in punto.
Simpatica la vita.
La mattina sono a preparare le ultime cose
Alle 11 corro all’ufficio di mia madre in bicicletta (tanto per riposarmi un po’) per parlare con una persona.
Pomeriggio. Continuano i preparativi “matti e disperatissimi” fino alle 16:30.
Corro a fare il tampone rapido per il Covid in farmacia.
Un maledetto fastidio nel naso causa rinite allergica perenne.
Il resto della serata? Con la mia fidanzata ovviamente.
Cena con i miei. Mangio una cosa leggera: pizza fatta da mio padre.
Così leggera che poi avrò un bruciore di stomaco assurdo che mi accompagnerà fino a Fiumicino…
Cena finita. Doccia supersonica e poi a dormire fino alle 02:30.
Ma chi me lo ha fatto fare.
Quella giornata era partita con il piano di finire i preparativi e poi dormire, riposarsi per essere attivo durante il viaggio di notte.
Ebbene, tutto il contrario.
Di: Giacomo Straccini – 5AIA