E ne mancano già solo 100?

Mancano ufficialmente 100 giorni agli esami, anzi, quando leggerete l’articolo ne mancheranno di meno. 

Gli esami ci tormentano sin dal primo passo che facciamo varcando la porta della scuola: già dal primo anno ci parlano della maturità, definendola come l’obiettivo finale. 

Sappiamo che è così, ma che fretta c’è? Che ansia sin dall’inizio! 

Noi, invece,dal quinto anno ci aspettiamo solo due cose: la gita (la famosa gita di quinto) e i 100 giorni, un momento definito da sempre “magico”.

Quante cose succedono in 5 anni! Studenti, insegnanti, collaboratori scolastici cambiano e noi con loro, non rendendocene conto. Succede proprio come a una madre che si accorge che il figlio sta crescendo solo quando arrivano i compleanni e i parenti dicono “Già 12 anni?! Come passa il tempo! Mi ricordo quando era piccolino e lo tenevo in braccio”. 

Eh sì, gli anni passano e le persone cambiano, noi cambiamo e cambia chi ci circonda.

Sono passati 5 anni e in cinque anni abbiamo visto persone entrare e uscire da questa scuola e dalla nostra classe.

C’è chi ha vissuto l’esperienza delle superiori per più di 5 anni, ripetendo l’anno una o più volte, persone che mollano il percorso o persone che lo portano a termine. 

Quello che non cambia è il fatto che in un modo o nell’altro siamo tutti legati; non per forza ci si sta tutti simpatici, ma la classe, il valore dei compagni di classe e la forza della classe contano. Si vede nei momenti del bisogno, quando magari ci suggeriamo qualcosa, si vede quando ci aiutiamo a vicenda, quando scherziamo tra di noi, ma soprattutto quando si tratta di divertirsi.

Per questo la gita e i 100 giorni sono i più importanti. 

Pensate ai 100 giorni: l’organizzazione per trovare la casa, un posto dove stare tutti insieme, dove poter bere e ridere in modo spensierato, esorcizzando la paura per quello che ci aspetta nel futuro.

I quinti quindi, per ricordare tutti i momenti trascorsi insieme, si riuniscono indossando le felpe della propria classe che hanno una scritta simpatica, il colore uguale con la particolarità del nome/soprannome e del numero dietro la schiena. Queste saranno un ricordo che, rivedendolo dentro l’armadio, farà pensare che forse le persone che ci hanno affiancato in questa esperienza non erano poi così male e che  ci hanno lasciato qualcosa di indelebile, qualcosa che quando passerà per la nostra testa ci strapperà un sorriso o ci farà provare una gran nostalgia.

Nella giornata dei 100 giorni iniziamo a sentire nella nostra testa la canzone “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti, vera e propria colonna sonora dell’evento.

Si arriva nel posto scelto e inizia la festa: musica ad alto volume, si inizia a cucinare, vedi persone che ballano, che mangiano, che girano per la casa rincorrendosi.

Si mangia, si beve e ci si diverte, sorrisi spontanei, risate, ricordi indimenticabili.

Per concludere in bellezza si devono accendere le candeline con la scritta “100” e spezzarle alla fine, sperando tutti insieme che questi ultimi mesi carichi di cose da fare e da studiare passino veloci, arrivi l’estate e se ne vadano i pensieri.

Concludiamo questo articolo augurando buona fortuna a tutti i maturandi, noi comprese! 

Con l’augurio che diate sempre il meglio di voi e che, finito questo percorso, continuiate a sognare, a vivere, ad amare, a sbagliare, a ridere, a trovare l’amicizia vera o il vero amore; che troviate la vostra strada e non vi facciate mai abbattere da niente e da nessuno!

Cherubini Monica, Pasat Denisa – 5ABS

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