SILENZI

Continua a tacere, Tu,
chè a me piace leggere i Tuoi silenzi,
e a riempirli di ghirlande sono diventata un’artista. Non parlare.
Non mi serve.
Quando mi guardi con gli occhi pieni, e la voce, rotta, pronuncia parole sconnesse, le mani tremano, lo stomaco sale e stringe,
il cuore bussa sotto lo sterno come un concerto di percussioni…
a cosa serve parlare?
Non a me, che so leggerTi, né a Te, che sai parlarmi senza farlo.


Di: Prof.ssa Michela Pietropaoli

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