Continua a tacere, Tu, chè a me piace leggere i Tuoi silenzi, e a riempirli di ghirlande sono diventata un’artista. Non parlare. Non mi serve. Quando mi guardi con gli occhi pieni, e la voce, rotta, pronuncia parole sconnesse, le mani tremano, lo stomaco sale e stringe, il cuore bussa sotto lo sterno come un concerto di percussioni… a cosa serve parlare? Non a me, che so leggerTi, né a Te, che sai parlarmi senza farlo.